E’ sufficiente inasprire le pene per gli abusivi per avere una figura professionale di riferimento nel mercato immobiliare?
Valutando l’evoluzione del mercato rispetto alla figura dell’Agente Immobiliare, saremmo portati a pensare che ciò non è sufficiente.
L’aver inasprito le pene rispetto a quanto in vigore nel passato è sicuramente un fatto positivo, sempreché si abbia la possibilità concreta di perseguire e punire gli abusivi. E’ corretto pensare che le istituzioni preposte a tale scopo, ovvero le Camere di Commercio, possano intervenire direttamente stroncando e sanzionando, ma, di fatto, ciò avviene solo in modo sporadico e il più delle volte in maniera non autonoma. Nella maggioranza dei casi, l’intervento avviene a seguito di una segnalazione proveniente dai consumatori o dagli agenti immobiliari stessi.
In sintesi, come di recente accade in altri comparti, ci troviamo di fronte a situazioni in cui la fase di individuazione dell’illecito rimane solo a carico del cittadino. Se è corretto pensare che in una società civile anche il cittadino debba fare la sua parte, non ci pare corretto il fatto che lo stesso debba assumere il ruolo di investigatore.
Dopo questa doverosa premessa, gli agenti immobiliari devono porsi una domanda molto semplice: perché in molti svolgono l’attività abusivamente e cosa è stato fatto fino ad ora dalla categoria per far sì che venisse identificata e riconosciuta dal pubblico dei consumatori, isolando in questo modo gli abusivi?
Forse troppo poco.
Qualcuno penserà che la colpa di questa mancata identificazione professionale è dovuta solo agli abusivi, che operano abbassando la qualità delle prestazioni offerte, ma non è solo così.
In pochi si sono preoccupati di salvaguardare la propria figura professionale accettando, nei momenti di euforia, che la stessa venisse tramutata in una variegata cozzaglia di addetti che non si curavano di come svolgere l’attività professionale, ma solo del principale prodotto che un mercato esuberante produce: il guadagno.
E’ del tutto evidente che il lavoro debba essere retribuito ma, piaccia o no, questo comportamento ha prodotto presso la clientela un senso di maggior costo della prestazione professionale svalutando, di fatto, il servizio offerto poiché privo di elementi caratterizzanti l’identità professionale.
E’ necessario quindi rivedere completamente la figura dell’Agente Immobiliare, ma di questo ne parleremo più avanti.
Gli esperti SEPA
Visto il confronto che questo post ha scaturito sulla nostra pagina Facebook, vorremmo riportare anche qui sul sito una precisazione di dovere sulle associazioni di categoria, rappresentative o meno, e sul loro potere sanzionatorio nei confronti degli abusivi.
E’ bene ricordare che alle associazioni predette sono iscritti solo una parte degli agenti immobiliari operanti nel mercato nazionale. Pertanto, è necessario chiarire cosa si intende per abusivo. Se intendiamo colui il quale opera senza i requisiti e le necessarie autorizzazioni di fatto, oltre ad essere in abuso di professione, il soggetto opera illegalmente. Se al contrario intendiamo colui il quale opera intermediando immobili pur avendo altro titolo o albo/ordine di appartenenza, siamo in presenza di un soggetto che opera al di fuori dei propri ambiti professionali. Tuttavia, in entrambi i casi cosi come previsto dalla legge 39/89, sono le CCIAA titolate all’intervento, sia su segnalazione degli agenti immobiliari che delle associazioni di categoria, procedendo alla denuncia d’ufficio dell’abusivo alle autorità competenti ( Guardia di Finanza compresa ) . In entrambi i casi le associazioni di categoria possono e devono agire esercitando una pressione costante presso queste autorità affinché si possa riuscire ad eliminare questa inaccettabile situazione. Le associazioni di categoria hanno l’obbligo di iscrivere solo soggetti autorizzati e titolati alla svolgimento della professione e, all’atto dell’iscrizione, devono richiedere tutta la documentazione prevista dalla legge. Diversa è la situazione qualora si presentasse un esposto o lamentela nei confronti di uno dei propri associati. In caso di provata violazione della deontologia professionale è necessario agire allontanando l’iscritto dall’associazione. Questo è quanto norme e buona parte delle consuetudini recitano ma noi vorremmo, con l’aiuto di tutti voi, spostare l’attenzione e mettere al centro degli interessi il cliente del mercato immobiliare e la riconoscibilità ed importanza che lo stesso assegna alla nostra professione.